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Scuole Edili - Gemona
  La Scuola d’arte applicata all’industria di Gemona del Friuli
La Scuola d’arte di Gemona del Friuli vanta una tradizione più che secolare. Erede della Scuola di disegno festiva e serale per gli artieri, fondata nel 1863, subì nel corso del tempo numerose modifiche e oggi sopravvive, seppure priva di ogni riferimento all’istruzione professionale, nell’attuale ISIS intitolato a Raimondo D’Aronco. L’esistenza di questa scuola a Gemona era una conseguenza della presenza in città di una tradizione artigianale secolare, che si era distinta soprattutto nell’arte edilizia e nell’arte del mobile, e delle numerose imprese che si adattavano ai nuovi procedimenti tecnologici diventando dei veri e propri stabilimenti industriali. Tra coloro che contribuirono alla nascita e alla difesa della Scuola ci furono alcuni gemonesi d'eccezione come l’imprenditore edile Girolamo D'Aronco, padre del più noto Raimondo, membro della Deputazione comunale, che aveva proposto l'istituzione della Scuola di Disegno.
  L’impresa di Girolamo produceva elementi architettonici in pietra artificiale per l’edilizia civile, quali condotte d’acqua, vasche, tubi per acquedotti e fognature, ed elementi decorativi, come colonne, piastrelle, fregi e cornicioni. La pietra artificiale, ovvero cemento macinato, veniva lavorato a stampo partendo da un modulo in gesso che poteva essere utilizzato svariate volte, producendo così una grossa quantità di pezzi e abbassando il costo della manodopera. Girolamo era consapevole della necessità di aggiornare le abilità e il gusto degli artieri gemonesi anche in vista del lavoro che questi, in massa, eseguivano all'estero durante il periodo estivo: anche Girolamo del resto aveva guadagnato fama anche grazie alle commesse che giungevano dalle regioni dell'impero austriaco. Un altro personaggio fondamentale per la storia della Scuola gemonese fu Antonio Celotti, primo sindaco di Gemona dopo l'occupazione austriaca, notaio e presidente della locale Società di Mutuo Soccorso. Se Girolamo fu uno dei promotori della Scuola di disegno, il Celotti fu altrettanto importante per la Scuola d'arte applicata poichè grazie al suo interessamento si decise di adeguarla alle disposizioni ministeriali.
  Quanto al figlio di Girolamo, l’architetto Raimondo D’Aronco, egli si interessò sempre molto alla Scuola gemonese - nonostante egli si fosse formato alla scuola professionale di Graz e avesse seguito qualche lezione alla scuola di Gemona soltanto tra il 1874 e il 1875 - donando fotografie, tavole illustrative, dei calchi tratti dai dettagli decorativi del Palazzo municipale di Udine. Nel 1906 provvide a ‘regificare’ la Scuola, visto il suo ruolo di deputato per il collegio Udine-Gemona, cioè a porla alle dipendenze dirette del Ministero che aveva ora, diversamente dalle disposizioni della Circolare Cairoli, pieno potere gestionale sull’istituzione di Gemona. La Scuola di Gemona venne riorganizzata in Regio Laboratorio Scuola all’entrata in vigore della Riforma Gentile del 1923. Un decennio più tardi la Scuola gemonese venne trasformata in Regia scuola tecnica industriale con tre sezioni dedicate alle professioni del meccanico, dell’ebanista e del muratore. Nel 1958, infine, la Regia scuola tecnica venne trasformata in Istituto professionale di stato perdendo piano piano ogni riferimento all’insegnamento pratico del mestiere.
Monica Sbrugnera
Estratto dalla Relazione tenuta a Gemona del Friuli durante la Prolusione all’inaugurazione della Mostra “Cantîrs, Museo del Patrimonio Edile. Momenti e figure della tradizione costruttiva gemonese”, 10 ottobre 2015.
  Programmi dei corsi del ventennio 1887-1907 alla Scuola (serale) d’Arte applicata all’industria di Gemona.

I. Corso Disegno lineare - Nozioni elementari di geometria, disegno geometrico colla riga, colla squadra, col compasso. Elementi del disegno proiettivo, rapporti di scale metriche col doppio decimetro, Esercizi pratici sulle superfici e volumi.
Disegno d’ornato - Principi del disegno ornamentale.

II. Corso Disegno lineare costruttivo. Particolari di costruzione pei muratori, peri falegnami, pei fabbri, ecc. Applicazioni d’aritmetica relative a piccoli fabbisogni quantitativi e di spesa, teoria delle ombre, disegno elementare di profili d’architettura stilegato.
Disegno d’ornato. Elementi d’ornato in vario stile a contorno e a mezza macchia.

III. Corso Disegno costruttivo applicato alle arti. I muratori in piccole composizioni di architettura, sviluppi in scala naturale e da 1 a 10 compilazione di relativi fabbisogni di spesa. I falegnami sulle composizioni di mobili di vario stile tratte da opere con sviluppi in grandezza naturale, I fabbri sviluppi al naturale di cancellate, inferriate, serrature, cimiere ecc.

Disegno d’ornato. Dalle fototipie a mezza macchia e a tutto effetto, copia dal gesso e contorno e a mezza macchia.

Corsi complementari. Applicazioni al disegno costruttivo relativo ad ogni arte. Sviluppi di dettagli, estensione di computi metrici ed estimativi.
(da: Scuola d’Arte applicata all’industria di Gemona, 1863-1907, Gemona, Tip. Ditta A. Tessitori, 1907, p. 14).

“L’interessamento da parte dell’On. Comm. Raimondo D’Aronco, insigne architetto, cui la scuola va orgogliosa d’aver dato i primi rudimenti dell’arte, fu continuo e munifico. Egli dotò la scuola di molte tavole illustrative di opere pregevoli e nel corrente anno elargì circa un migliaio di fotografie rappresentanti dettagli decorativi di vari stili”
(da: Scuola d’Arte applicata all’industria di Gemona, 1863-1907, Gemona, Tip. Ditta A. Tessitori, 1907, p. 8).



La Cassa Edile ha prodotto per il Museo un Documentario sull’edilizia friulana dal titolo:

A portata di mano.
Volti, luoghi, storie del mestiere.

Realizzato da Nikam Immagine Video, Udine (2014), a cura di Paolo Comuzzi, Andrea Trangoni, Sabrina Tonutti. Il documentario si articola in una serie di video-interviste a lavoratori, imprenditori edili, insegnanti e Direttori di istituti aventi a che fare con l’edilizia friulana. Le tematiche più salienti affrontate sono: la trasmissione del sapere di mestiere ai giovani; come è cambiato il settore edile nel giro di mezzo secolo; l’emigrazione in edilizia; l’evoluzione tecnologica e normativa; storie personali di mestiere; storia delle fornaci; edilizia idraulica; la lavorazione della pietra; il mosaico; la prefabbricazione; tecniche e materiali in edilizia. Oltre alla video-interviste il documentario propone riprese video realizzate ad hoc e una ricca selezione di materiale filmico/fotografico d’archivio.


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