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Scuole Edili - Ampezzo
  Già nel 1889 era attiva ad Ampezzo, durante l’inverno, quando in paese rientravano gli emigranti, una Scuola serale di disegno, avviata grazie alla Società Operaia. Fu anche in riferimento a questo precedente che nel secondo dopoguerra la comunità locale si organizzò al fine di dotarsi di una Scuola professionale, il cui scopo era formare al mestiere edile la manodopera destinata all’emigrazione, per dare a questi lavoratori qualche competenza e speranze in più. Per dar vita a questo progetto, l’Amministrazione comunale di Ampezzo prese contatti con la Scuola di arti e mestieri di Paluzza, diretta da Giovanni Zanier, il quale indicò come possibile insegnante il figliastro Angelo Unfer. Così fu. Il 23 novembre 1946 si svolse la prima lezione della neonata Scuola di Ampezzo, i cui allievi, affiancati da esperti muratori e insegnanti, costruiranno la loro stessa scuola, e i laboratori, negli anni successivi. La Scuola crebbe costantemente, accogliendo e formando giovani e meno giovani provenienti anche da altri paesi attorno ad Ampezzo. Nel 1951 divenne la prima sede coordinata della Provincia di Udine dell’Istituto Professionale di Stato. Angelo Unfer ne divenne il Direttore, ruolo che mantenne per venti anni (perse la vita in un incidente nel 1970). La Scuola, in seguito divenuta IPSIA, terminò la sua attività nel 1987.
Disegni di Pierino Burba, allievo dell’Istituto Professionale di Stato di Ampezzo, anno scolastico 1952-53. Le tavole riguardano un progetto di ricostruzione del Ponte sul Torrente Lumiei, strada comunale Ampezzo-Oltris e Voltois (Archivio Pierino Burba).
Disegni di Germano Sburlino, allievo dell’Istituto Professionale Arti e Mestieri (edili e falegnameria) di Ampezzo, anni 1948-‘51.
Disegni di Giobatta Miurin, allievo dell’Istituto Professionale di Stato di Ampezzo, anni 1954-‘57.
Disegni di Fabio Burba, allievo dell’Istituto Professionale di Stato di Ampezzo, anni 1957-‘60.
Modello e due particolari della centina del ponte del “Bus” (costruito nel 1919 nell’Alta Val Lumiei), realizzato dagli allievi della Scuola “Arti e mestieri” di Ampezzo e presentato alla mostra didattica del 1955 (modello conservato presso il Municipio di Ampezzo, foto di Sabrina Tonutti).



La Cassa Edile ha prodotto per il Museo un Documentario sull’edilizia friulana dal titolo:

A portata di mano.
Volti, luoghi, storie del mestiere.

Realizzato da Nikam Immagine Video, Udine (2014), a cura di Paolo Comuzzi, Andrea Trangoni, Sabrina Tonutti. Il documentario si articola in una serie di video-interviste a lavoratori, imprenditori edili, insegnanti e Direttori di istituti aventi a che fare con l’edilizia friulana. Le tematiche più salienti affrontate sono: la trasmissione del sapere di mestiere ai giovani; come è cambiato il settore edile nel giro di mezzo secolo; l’emigrazione in edilizia; l’evoluzione tecnologica e normativa; storie personali di mestiere; storia delle fornaci; edilizia idraulica; la lavorazione della pietra; il mosaico; la prefabbricazione; tecniche e materiali in edilizia. Oltre alla video-interviste il documentario propone riprese video realizzate ad hoc e una ricca selezione di materiale filmico/fotografico d’archivio.


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